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CUORO L'AMORE

di e con Gioia Salvatori

Durata 60

" Piacer d'amor piú di un di' sol non dura, martir d' amor, tutta la vita dura " è con questo ottimismo che lo spettacolo approccia e ragiona intorno ai meccanismi del sentimento d' amore e ai suoi disastri: miti antichi, disagi contemporanei, liriche accorate e somatizzazioni sempre più complesse, provando a rispondere alla domanda: che cos' è l'amore?

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Sdraiata su un divano, al centro di un giardino immaginario, la protagonista passa in rassegna sé stessa e i propri rovelli interiori, indaga i desideri, rinarra storie, favole e modelli femminili, compone, fa e disfa le sue considerazioni e per ogni conclusione che trova, prova una nuova fuga.

Il risultato è un girotondo che è anche un po' una festa, un tentativo di vivere, di condurre a casa se stessi, le proprie imperfezioni e quelle dell' altro, le incongruenze ma anche l' umanitá che ne consegue.

E provare a riderne.
Che è cosa da vivi.

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Gioia Salvatori nasce a Roma dove manifesta i primi fastidi. Esperta soprattutto di cose futili ad un certo punto si laurea in scienze umanistiche. Mentre la vita scorre, essa pratica il teatro, prima durante l'università con Bruce Myers e Claudio De Maglio e poi al Teatro Due di Parma dove incontra il lavoro, tra gli altri, di Michela Lucenti/Balletto Civile e Gigi Dall' Aglio. Passano gli anni ed essa si produce nello studio della recitazione e nell' incontro con diversi registi con cui collabora. In un momento di horror vacui apre un un blog per aggiungere paglia all' inutile fuoco della comunicazione del niente e questo perchè deve dire la sua, la deve dire, oh se la deve dire, la deve dire, la deve dire, dire, dire. Mentre il mondo si produce in azioni concrete essa si consuma di passione per i panini. Va nel panico. Non tace mai.

CUORO L'AMORE

Una sola attrice. 2x2 metri di spazio scenico. Una luce per illuminare la scena.

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Rassegna Stampa

Teatro e Critica

08|03|2015

Perché in origine c’era il blog, uno tra milioni, se non fosse che i testi di Cuoro non sono semplici pagine di diario che racchiudono memorie, consigli e invettive di una giovane donna del Ventunesimo secolo. [...] Ma Gioia Salvatori è anche un’attrice “purosangue”, diremmo in questi casi. Il suo corpo, poderoso e spesso brillante di autoironia e insieme di fierezza, diventa una mappa, una tavola magnetica su cui si fissa una raffinatissima grammatica dei segni. Gli occhi tondi e sgranati ricordano le espressioni di uno stralunato fumetto, la voce è flessuosa e capace di scalare e ridiscendere registri lasciandosi andare al canto solo in apparenza sguaiato, invece molto preciso. Andrea Pocosgnich/ Sergio Lo Gatto (Teatro e Critica)

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Persinsala

15|11|2014

[...] Dunque una riflessione consapevole sugli stati generali dell’attualità analizzando le relazioni umane, come il rapporto di dipendenza alle mode o alla televisione. Uno spettacolo che unisce Maria De Filippi al dramma di Didone, i Gazosa al dibattito sociale sulle Birkenstock, creando atmosfere surreali senza pedanteria. Ci si allontana dallo spettacolo con rinnovata leggerezza, la nostra situazione pur nella crisi fa ridere, e per chi la vive ogni giorno è un conforto. Perciò grazie, grazie di Cuoro. Alfredo Agostini (Persinsala)

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Paper Street

25|10|2014

Il grande merito di Cuoro sta nella sua svagatezza, in quell'assoluta mancanza di pretenziosità che lo rende involontariamente rappresentativo di una generazione abbandonata nonché rapidamente scansata dai più tecnologici e competitivi "Millennials". [...] Gioia Salvatori parla a un pubblico di coetanei, ne irride le debolezze identitarie e ne recupera al tempo stesso l'immaginario collettivo: il suo inventario comico, apparentemente casuale, è ricco di una cultura alternativa dissimulata che filtra acutamente le tendenze più becere e pop-occidentalidegli ultimi anni senza mai scadere però nella trivialità (non una sola parolaccia). [...] Giulio Sonno (Paper street)

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